Prefazione |
L'impiego di software libero nella scuola italiana è, nel complesso, ancora limitato ed episodico anche se in costante aumento, soprattutto nelle scuole superiori ad indirizzo tecnologico.
Le risorse informatiche e la documentazione che definiamo libere o open source vengono sempre rilasciate in Internet con codice sorgente aperto, con un copyright che ne sancisce la proprietà intellettuale e con licenza GPL o derivata, in modo da rendere i materiali liberamente copiabili, utilizzabili e modificabili da parte di tutti, impedendo allo stesso tempo che su di essi vengano aggiunte restrizioni che ne limitano l'uso libero.
In questo modo tutti, studenti e docenti in particolare, possono avere a disposizione gratuitamente il materiale informatico necessario per svolgere il proprio lavoro, senza dover ricorrere alla prassi diffusa e degradante della pirateria informatica.
L'alto grado di sviluppo raggiunto dal software libero permette attualmente di avere a disposizione una piattaforma informatica (sistema operativo e programmi) che permette ad un insegnante di svolgere in modo completo la propria azione didattica. Se si tralasciano i motivi economici, legati alla gratuità delle risorse, rimane fermo il fatto che nel mondo del software libero sono attivi moltissimi progetti educational di alto profilo a cui le scuole potrebbero partecipare in vario modo: scrivendo documentazione in italiano (tutorial, manuali, attività didattiche), localizzando i pacchetti, interagendo con gli sviluppatori per suggerire eventuali adattamenti del software a specifiche esigenze didattiche, eseguendo test sul software per aiutare la correzione degli errori e via di seguito. Questa forma di collaborazione ha numerosi vantaggi sul piano formativo:
Di risorse libere per la pubblica amministrazione nel suo complesso si è occupato recentemente il Ministero dell'Innovazione Tecnologica. Il Ministro Stanca nel novembre 2002 ha infatti nominato una commissione che ha terminato i suoi lavori a giugno 2003, traendo alcune importanti conclusioni tra cui:
1) Le PA non devono penalizzare-vietare l'utilizzo di pacchetti open source:
il criterio che deve valere al momento della selezione di una soluzione
software deve essere quello del value for money. 5) I sistemi informativi delle PA devono interagire attraverso interfacce
standard che non siano vincolate ad un unico fornitore. 6) I documenti delle PA sono resi disponibili e memorizzati attraverso uno
o più formati. Di questi almeno uno deve essere obbligatoriamente aperto,
mentre gli altri, se presenti, possono essere scelti a discrezione della PA
tra quelli aperti o proprietari.
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Alla luce di queste recenti tendenze e allo scopo di diffondere la conoscenza di GNU/Linux e dei suoi applicativi per la scuola ho ritenuto opportuno documentare quella che ritengo la migliore distribuzione di GNU/Linux italiana attualmente esistente ossia eduKnoppix di Maurizio Paolini.
L'idea di creare una documentazione per eduKnoppix è nata anche sulla scorta della mia positiva esperienza di collaborazione internazionale con l'associazione francese OFSET (Organization for Free Software in Education and Teaching) di cui attualmente sono vice presidente per l'Italia. L'organizzazione OFSET, che per statuto non ha alcuna finalità politica o di lucro, sviluppa programmi liberi come Dr. Geo (per lo studio della geometria euclidea e della programmazione Guile/Scheme) e Gcompris (per la didattica nella scuola elementare) e favorisce la diffusione del software libero nella scuola.
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