Gli Hacker nella Rete

Io sono un hacker. Faccio l'hacker di professione, anche se sui documenti c'è scritto "ingegnere". Chi va a guardare sul dizionario penserà che io sia un pirata informatico ma non e' vero; questo uso del termine è una degenerazione del significato originale, introdotta da alcuni giornalisti d'oltre oceano e importata successivamente in Europa. L'hacker, nel senso originale del termine, è un utente di computer che scrive programmi o crea circuiti per risolvere problemi sempre nuovi; è quello che alla richiesta sulla possibilità di svolgere un particolare compito con un computer risponde andando alla tastiera o al saldatore per realizzare in breve tempo un prototipo della soluziona al problema posto.

Come tutti gli appassionati di un particolare settore l'hacker cerca di condividere le proprie scoperte e le proprie idee con altri appassionati e con chiunque sia interessato al suo lavoro, per ottenere risultati sempre più interessanti e per evitare di "reinventare la ruota". La comunità hacker è molto attiva in rete e un enorme numero di idee e di programmi che sono usati in tutto il mondo sono frutto del lavoro degli hacker: i primi calcolatori personali, le prime versioni di Unix, l'intero sistema Linux e la stessa Internet non sarebbero mai nati senza il lavoro appassionato di gruppi di utenti che riunivano il gioco e la creatività nella creazione di nuovi programmi utili. Per quanto riguarda Internet, tutti i protocolli usati, compreso l'onnipresente HTTP, sono frutto del lavoro corale di individui e gruppi di ricerca: chiunque ha le capacità di farlo può contribuire ad un lavoro di programmazione. I membri dei gruppi più ufficiali, come il CERN (promotore iniziale di HTTP), forse si considerano più "ricercatori" che "hacker", ma tutti gli appassionati che hanno contribuito a questi progetti spesso sono solo persone che seguono le novità da casa o studenti che contribuiscono usufruendo dei laboratori universitari. In effetti, la differenza tra "ricercatore" ed "hacker" è abbastanza sottile, ed è difficile che un programmatore si definisca "hacker" in prima persona: "hacker", come "guru" (grande esperto), è un titolo con cui si viene chiamati, mentre è immodesto usarlo riferito a se stessi.

Al nostro modo creativo ed efficace di fare le cose, purtroppo, fanno fronte i grossi colossi commerciali che tendono a denigrare il nostro lavoro e le nostre innovazioni, spesso riscoprendo nostre vecchie idee dopo anni e spacciandole per innovative. I file con i nomi lunghi e la protezione dei dati personali, per esempio, noi li abbiamo dagli anni '70.

Un simpatico libro che racconta dei primi hacker è "Hackers", di Steven Levy, recentemente tradotto in italiano; altre informazioni riguardo all'"etica hacker" e al lavoro degli hacker si possono trovare sulla rete: per esempio "How to Become a Hacker" (come diventare hacker) e "A Brief History of Hackerdom" (una breve storia dell'"hackerismo") sono due interessanti documenti raggiungibili dalla pagina di Eric Raymond, un noto hacker d'oltremare (http://www.ccil.org/~esr).